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In questo libro di Beppe Costa la poesia si fa voce inesausta di un cantore che senza dubbio ama le donne, ma di un amore che si estende all'intera umanità. È per questo incontenibile sentimento che il poeta leva senza sosta il suo canto, a rischio di parlare coi muri (cioè con chi assolutamente non può o non vuole ascoltarlo). Ma il suo non è mai un monologo: esso resta un canto, ironico e talvolta disperato, ma sempre e soltanto fraterno, rivolto ai propri simili e così pieno di speranza concreta in un futuro terrestre da far sì che la forza (e la caparbietà) di questo suo amore del tutto umano susciti in noi la vita per mantenerla al mondo finché il sole conterrà in sé abbastanza carburante.